Valutare compensazioni automatiche per contrastare rincari di energia, gas e carburanti
Tra inflazione e caro energia, il clima di fiducia dei consumatori continua a deteriorarsi, segnando a febbraio la seconda frenata consecutiva. Visto che la rilevazione Istat viene svolta nei primi 15 giorni del mese, il dato ancora non tiene conto dei più recenti sviluppi della crisi ucraina, che inevitabilmente avrà conseguenze negative generalizzate sulle economie europee oltre che sul clima di fiducia generale.
Così l’Ufficio economico Confesercenti.
Per quanto riguarda le imprese, la situazione è più articolata: l’indice complessivo sale di quasi un punto ed è in crescita nelle costruzioni e nei servizi di mercato. Ad aumentare, di un punto, è anche l’indice specifico del comparto turistico, che però rimane nelle sabbie mobili, collocandosi ancora ben 13 punti al di sotto del livello segnato a dicembre scorso. Decisamente critica anche la situazione del commercio di vicinato: l’indice di fiducia dei piccoli esercizi crolla di dieci punti, anche a causa dell’aumento dei costi fissi generato dal caro-energia. Più ottimista, invece, la grande distribuzione, che segna un miglioramento di 1,7 punti. Complessivamente, le rilevazioni Istat ci consegnano un quadro in cui predomina ancora l’incertezza, che non potrà che peggiorare sulla scia delle tensioni internazionali con il rischio concreto di uscire dalla crisi pandemica per entrare in una nuova fase di incertezza economia. Servono interventi per ridurne l’impatto, a partire dai rincari di energia, gas e carburanti, per i quali andrebbe valutata l’introduzione di compensazioni automatiche sotto forma di credito di imposta.